Nino D’Amico, che abbiamo conosciuto come poeta dialettale con le sue opere “ Cori Burgitanu” e “ Lu Cantu ri lu risignolu” , si cimenta come scrittore in questa opera – la prima delle due previste sui costumi, usi e tradizioni di Borgetto - con lo stesso animo di poeta , teso a descrivere la realtà del suo paese natio del tempo passato da appena mezzo secolo ma che sembra distante anni luce al lettore d’oggi, nel tentativo di farcelo rivivere. Chi ama il dialetto troverà interessanti le tante espressioni in dialetto ormai desuete nella vita quotidiana: la descrizione degli arnesi di lavoro sia agricoli che artigianali , i nostri usi e costumi di allora, i soprannomi, “ ’nciurii ”, delle famiglie borgettane. In alcune parti dell’opera si coglie lo spirito dello storico, avendoci rivelato la vera storia della morte del Reverendo Canonico Baldassare Safina, sconosciuta ai molti. Ne esce fuori uno studio etno-antropologico sulla nostra cultura popolare e sulle nostre tradizioni...