‘La memoria, maledetta, non è fallace come gli occhi. Lei rivede ogni singolo istante. Da quando il primo passo fu mosso. La memoria di lui ricorda ogni singolo passo fatto. Ogni errore e omissione.’ Un criptico, disperato appello da Brescia, strappa Antonio de Curtis, l'investigatore, al suo sereno menage vacanziero a Procida. ‘Sono crocefissa, inchiodata a una croce non mia, aiutami’. Il messaggio è apparentemente anonimo, ma de Curtis non ha dubbi su chi reclama il suo aiuto, e non esita un istante a gettarsi nella nuova avventura. Si parte alla volta di Brescia, la sua amata ‘Brixia’, e stavolta ad accompagnarlo ci sarà l'intera coorte di amici: Vincenzo e Felicina, l'insostituibile Annarella, la sempre più intima amica Lina. Per Tonino non sarà una vacanza, ma un gravoso impegno professionale, che lo porterà ad affrontare forze troppo più grandi di lui, mettendo in pericolo la sua stessa vita. Insieme al commissario Ottone Papaleo ed al PM Lo Turco, l'investigatore, protagonista del romanzo ( il decimo della saga a lui dedicata), dopo aver facilmente smontato le prove che inchiodavano la sua nemica/amica Crocifissa ( in realtà la killer internazionale Venexiana la Mantide) quale autrice di un efferato, quanto banale, omicidio, si trova, ancora una volta, di fronte al suo nemico numero uno: mister La Chiavica, infido e pericoloso capo della SMSN (servizi massima sicurezza nazionale). Anzi, al suo successore, mister La Latrina, essere ancor di più spregevole e letale del primo. La posta in gioco è alta, è la sua stessa vita. La vicenda poliziesca è un susseguirsi di azioni, anche di scontri a fuoco, che potranno appassionare il lettore fino all’inaspettato finale, ma in realtà Ritorno a Brixia è un pretesto per ben più profonde riflessioni, legate ai ricordi del protagonista, a domande sulla giustizia, sull'amicizia, sull'amore, sul senso della vita. Le risposte? Quelle non soddisfano mai fino in fondo, a volte bisogna scendere a compromessi con se stessi, accettare la realtà, vivere il proprio ruolo nella vita. Quello assegnato dal destino a ciascuno, e, se possibile, godere dei rari momenti di serenità, cogliendone l'essenza. Tonino sopravviverà anche a questa esperienza, ma ne uscirà più consapevole, di se stesso, dei suoi sentimenti, forse più sereno e disincantato.